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La radiazione Cherenkov
Claudio Elidoro

La possibilità che la velocità della luce venga in qualche modo “rallentata” in un dielettrico è la chiave che ci ha permesso di introdurre e spiegare la radiazione Cherenkov. Questa caratteristica, tipica di ogni materiale, è descritta, dal punto di vista fisico, dall'indice di rifrazione n. Si noti che non si tratta di un valore costante, ma di una grandezza che è funzione della lunghezza d'onda, dunque sarà un n(λ).

Per uno specifico materiale, dunque, la luce è caratterizzata da una velocità cm data da:

      cm = c / n(λ)

Si è detto che la condizione affinché si possa assistere a emissione di radiazione Cherenkov è che la velocità della particella carica (vp) sia almeno uguale alla velocità della luce in quel mezzo. Si dovrà cioè avere

      c / n(λ) vp < c,

condizione che, nel caso dell'acqua citato in precedenza (per la quale n 1,33), diventa

      0,75 c vp < c.

Proviamo ora a esaminare più da vicino la situazione della particella carica che si sta muovendo nel dielettrico con una velocità idonea a produrre radiazione Cherenkov e valutiamo ciò che accade aiutandoci con la Fig. 2.

Mentre la particella carica si muove con velocità vp dal punto A al punto B, passando progressivamente per i punti intermedi P1, P2 e P3, la radiazione prodotta si diffonde percorrendo un tratto che, per il punto A, è pari a (c · t) / n(λ). La condizione affinché la radiazione prodotta nei vari istanti interferisca in modo costruttivo (cioè le onde non si annullino vicendevolmente) è che sia in fase e si venga a formare un fronte d'onda (BC nella figura).

 

 

Fig. 2. Affinché si crei il fronte d'onda e dunque la radiazione diventi rilevabile, è necessario che le onde provenienti dai vari punti della traiettoria siano in fase. Questo impone un preciso valore per l'angolo θ. Si noti che l'inviluppo del fronte d'onda sarà una superficie conica la cui apertura è strettamente legata a θ.

 

Esiste dunque un angolo θ ben preciso, legato al dielettrico e alla velocità della particella, sotto il quale quel fronte d'onda potrà essere osservato come radiazione. Semplici considerazioni geometriche, infatti, ci suggeriscono che:

      cos θ = AC / AB = (c · t / n) / vp · t = (c / vp) / n.

Questo fronte d'onda costituisce un inviluppo conico di apertura ben definita (legata al valore di θ) e vertice coincidente con la particella in moto, una situazione che riproduce in modo fedele il “cono di Mach” che si incontra nella trattazione del bang sonico.

Un'ultima rapida considerazione riguarda il colore tipico della radiazione Cherenkov. Premesso che la radiazione prodotta ha uno spettro continuo, i manuali di elettromagnetismo riportano che il numero di fotoni prodotti (Nph) da questo fenomeno è definito da una relazione piuttosto complessa che noi, per comodità, possiamo sintetizzare in

Nph µ 1 / λ2.

Immediato notare come l'emissione risulti più pronunciata man mano ci si sposta verso lunghezze d'onda più piccole. Ecco spiegato come mai, nella sua componente visibile, la radiazione Cherenkov sia caratterizzata da un predominante colore blu.

 

 


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