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Il caos
Annibale
D'Ercole
Osservatorio
Astronomico - Bologna
L’andamento
caotico di un sistema può essere utilmente illustrato dal problema, opportunamente
semplificato, dell’evoluzione di una popolazione all’interno di un
determinato ecosistema. Supponiamo che in qualche luogo provvisto di
consistenti risorse alimentari vi sia una colonia di prede, ad esempio
conigli. Questi conigli richiamano inevitabilmente dei predatori, ad esempio
volpi, il cui numero, se la caccia è buona, è destinato ad aumentare. Dal
momento che il numero dei figli è proporzionale a quello dei genitori, il
numero di volpi xn+1 all’istante tn+1 è proporzionale
al numero xn all’istante precedente tn:
xn+1 = k xn,
(1) dove
k è una costante. D’altra parte una crescita illimitata di volpi non è
possibile perché i conigli non sarebbero sufficienti a sfamarle tutte; dunque
il numero di volpi tende a diminuire quando diventa troppo grande. È
ragionevole porre il tasso di riduzione xn+1/xn
proporzionale a xn. Assumendo per
semplicità la stessa costante di proporzionalità k, possiamo scrivere . (2) L’andamento generale
della popolazione nel tempo è dato dalla combinazione delle equazioni (1) e
(2): xn+1= kxn(1-xn). (3) L’equazione (3), detta equazione
logistica, è stata
introdotta nel 1845 da P.F. Verhust ed è stata
utilizzata, ad esempio, per spiegare la dinamica di crescita di una
popolazione e in alcuni modelli di crescita di un capitale nel tempo.
Tornando alle nostre volpi, ci si aspetterebbe che il numero di
predatori (e di prede) fornito dall’equazione logistica si stabilizzi su un
valore di equilibrio, oppure che oscilli con regolarità attorno a tale
valore. La realtà, come vedremo, è più complessa. Fig. 3. L’asse x della fig. 3a rappresenta l’ammontare della
popolazione della generazione corrente, mentre l’asse y l’ammontare della
popolazione alla generazione successiva. La parabola blu indica la relazione
tra queste due popolazioni [l’equazione logistica (3)]. Come ci si aspetta,
per bassi valori della popolazione corrente — a sinistra del picco della
parabola — la generazione successiva cresce, mentre il contrario accade a
destra del picco. La retta diagonale a 45º ci aiuta a capire come evolve una
popolazione a partire da un valore iniziale S0. Ad esempio,
partendo da un basso valore di S0, la linea a gradini rossa mostra
come la popolazione cambia, generazione dopo generazione. Il valore della
popolazione alla generazione successiva a quella iniziale (S1) è
dato dal punto in cui la linea verticale rossa che parte da S0 incontra
la parabola. Questo valore rappresenta ora il punto di partenza (sull’asse x)
per determinare l’entità della popolazione S2 alla successiva
generazione. Per ottenere S2 si estende orizzontalmente la linea
rossa fino ad incontrare la diagonale [dal momento che lungo questa linea y =
x, questa intersezione semplicemente trasforma y (la popolazione appena
determinata) in x (la popolazione corrente da cui vogliamo ricavare quella
successiva)], e poi si prosegue verticalmente fino ad incontrare di nuovo la
parabola. Ripetendo questo procedimento numerose volte (ovvero con un
processo di iterazione), si può ricavare l’andamento della popolazione
al succedersi delle generazioni. Le figg. 3a,b mostrano un caso in cui, indipendentemente
dal valore di partenza piccolo (S0) o grande (L0), la
popolazione finale si stabilizza su un valore comune (S3=L3).
Se però si aumenta il valore di k, le cose cambiano. Aumentare k significa
rendere la parabola più stretta e spostare il suo picco alla sinistra della
diagonale (geometricamente k rappresenta la tangente alla parabola
nell’origine, ovvero l’inclinazione della linea sottile mostrata nella
figura). Nel caso particolare mostrato in fig. 3c, la popolazione non
acquisisce mai un valore definitivo, ma oscilla stabilmente tra due valori
ben precisi. Un ulteriore aumento di k (fig. 3d) porta al caos: la
soluzione salta da un valore ad un altro (anche molto diverso) in modo
imprevedibile. Fig. 4. Dunque, una semplice regola iterativa può portare alla
stabilità, a oscillazioni, oppure al caos, a seconda del valore del parametro
k, detto parametro d’ordine. Tutto questo viene riassunto nel
cosiddetto diagramma di biforcazione illustrato in fig. 4. L’asse x
del diagramma rappresenta i valori di k. La curva mostra il comportamento di
una popolazione per ogni valore di k. Per bassi valori di quest’ultimo la
popolazione assume un singolo valore ben definito (che aumenta all’aumentare
di k). Al di là di k=3 la curva si biforca in due rami, e la soluzione
oscilla nel tempo tra questi due valori. Un ulteriore aumento di k porta ad
ulteriori biforcazioni: per k=3,5, ad esempio, la popolazione oscilla
regolarmente tra quattro valori definiti. Per valori ancora maggiori di k il
diagramma si confonde in un numero elevato di punti visitati dalla soluzione
con una sequenza essenzialmente imprevedibile. Questa è la regione caotica.
Si noti che ciò che avviene su larga scala (un ramo che si biforca in due, e
poi in quattro, ecc.) lo si ritrova anche a scale minori (come si nota in
fig. 5, che mostra ingrandimenti successivi di una regione del diagramma
principale in fig. 4). Per quanto piccola sia la regione considerata, al suo
interno si ritrovano sempre le stesse strutture presenti su scala maggiore.
Oggetti geometrici di questo genere — in cui una parte, per quanto piccola, è
simile al tutto — vengono detti frattali, e ce ne occuperemo nel
prossimo numero. Fig. 5. |