La materia
oscura e
la formazione delle galassie
Annibale D'Ercole
Osservatorio Astronomico - Bologna
E' noto già da alcuni decenni che la massa delle
galassie deve essere molto maggiore fino a 10 volte di quella luminosa
(cioè stelle e gas). Benché non la si possa vedere direttamente, possiamo dedurre
la presenza di questa massa in eccesso dai suoi effetti gravitazionali: le stelle nelle
galassie hanno velocità così alte che la gravità dovuta alla loro mutua attrazione non
sarebbe sufficiente a trattenerle e le galassie si smembrerebbero rapidamente. Dunque, ci deve essere una gravità supplementare dovuta a materia che però non si vede. Analogamente, le galassie in un ammasso si allontanerebbero velocemente le une dalle altre se a trattenerle non fosse una gravità superiore a quella data dalla loro reciproca attrazione. Pertanto, negli ammassi deve essere presente più materia scura di quella associata alle singole galassie. Inoltre, questa materia
"misteriosa" potrebbe trovarsi anche negli spazi tra galassie ed ammassi di
galassie. La nostra Galassia fa parte del Gruppo Locale di cui è il membro più
grande insieme alla galassia di Andromeda e ad una trentina di galassie nane.
Ebbene, tutte queste galassie un autentico torrente di stelle si muovono a
600 km/s verso un punto del cielo ribattezzato il Grande Attrattore; tuttavia,
puntando i telescopi in questa direzione non si nota nulla di particolare. In generale, il conteggio di galassie in grandi volumi di universo osservabile indicano
che la materia scura è circa 30 volte più abbondante di quella luminosa. Per capire qualcosa di più a questo riguardo bisogna considerare levoluzione
delluniverso nel suo insieme e sconfinare nella cosmologia. Tra i vari elementi sintetizzati nei primi minuti, il deuterio ha la particolarità di
essere tra i più sensibili alla densità della materia al momento della sua sintesi.
Benché prodotto in scarsa quantità, gli astronomi sono in grado di misurarne
labbondanza presente nel gas interstellare in regioni scarsamente
"inquinate" dalle successive esplosioni di supernovae. Si può dunque risalire
allabbondanza originale di deuterio e da questa, per quanto detto prima, alla
densità di materia ordinaria. Essa risulta essere circa quattro volte superiore a quella
luminosa. Dal momento che la materia scura, come abbiamo visto, è molto più abbondante,
risulta che deve essere composta da qualche forma di materia "esotica".
Nel quadro della materia scura calda, strutture di piccola massa non
sono inizialmente in grado di collassare a causa dello "sciamare" dei neutrini
in ogni direzione. In questo caso si sarebbero formate dapprima le grandi strutture,
quali gli ammassi di galassie. Solo successivamente queste si sarebbero
"frammentate" in oggetti più piccoli come le galassie. Nello scenario della materia scura fredda, invece, i WIMPS, più lenti e pesanti,
formano dapprima strutture relativamente piccole allinterno delle quali viene
attratta la materia ordinaria che dà luogo a piccoli ammassi stellari o galassie nane.
Solo successivamente, in un processo detto merging, queste strutture più
piccole si attraggono formando galassie ed ammassi di galassie. Merging di galassie
vengono effettivamente osservati, ma non sappiamo se si tratta di episodi isolati o di un
processo generale che sta alla base della formazione delle galassie più grandi. Le simulazioni numeriche tramite grandi calcolatori mostrano che la materia scura calda, a causa di questa sua caratteristica, è "restia" a collassare in strutture relativamente piccole. Dopo 15-20 miliardi di anni (letà stimata delluniverso) le simulazioni mostrano una presenza eccessiva di grandi strutture ed una penuria di strutture minori rispetto alle osservazioni delluniverso su larga scala. Al contrario, la materia scura fredda, nonostante alcune difficoltà di cui non ci occupiamo in queste pagine, sembra riprodurre bene la distribuzione osservata di materia luminosa. Pertanto gli astronomi sono portati a preferire lipotesi di una materia scura fredda, nonostante questultima, al contrario dei neutrini, sia solo ipotizzata dalle attuali teorie sulle particelle elementari e non sia stata ancora osservata. I futuri sviluppi nello studio dellinfinitamente piccolo saranno illuminanti per la comprensione dellinfinitamente grande.
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