Se poniamo un corpo caldo a contatto con uno più
freddo, poco dopo entrambi i corpi avranno la stessa temperatura, intermedia rispetto alle
rispettive temperature iniziali.
Se apriamo una boccetta di profumo in un angolo della stanza, poco dopo il suo profumo si
spanderà per tutta la stanza.
Cosa hanno in comune questi due esempi?
Entrambi i sistemi fisici tendono a diventare più "disordinati". Nel
secondo caso, le molecole di profumo, che inizialmente sono collocate in un piccolo volume
allinterno della boccetta, vanno via via sparpagliandosi fino ad occupare
lintero volume della stanza. Nel primo caso a diffondersi non sono gli atomi
che costituiscono i corpi, ma lenergia ad essi associata.
In effetti la temperatura è una misura dellenergia cinetica connessa al moto di
agitazione termica degli atomi che oscillano attorno al proprio punto di equilibrio.
Maggiore è la temperatura, più veloci e dunque più energetiche sono le
oscillazioni atomiche. Quando il corpo più freddo viene messo a contatto con quello
più caldo, gli atomi di questultimo "tamburellano" con maggiore vigore
contro la superficie del corpo freddo. Gli atomi caldi comunicano parte del loro
moto e della loro energia a quelli freddi che aumentano così la propria temperatura.Entrambi
gli esempi citati rispettano il primo principio della termodinamica che stabilisce
la conservazione dellenergia. Il corpo freddo aumenta la propria energia
termica a spese di quella del corpo caldo in maniera che lenergia del sistema nel
suo complesso rimane la stessa. Nel caso del profumo che evapora, la diffusione
avviene tramite urti delle molecole di profumo tra loro e con le molecole daria.
Come nel caso di due palle da biliardo, dopo un urto reciproco due molecole cambiano sia
l'entità che la direzione delle rispettive velocità; l'energia cinetica delle singole
molecole dunque varia, tuttavia l'energia cinetica totale rimane costante. Pertanto
le particelle del gas avanzano a zig-zag mentre si diffondono, ma la loro energia cinetica
di insieme non cambia (in effetti le palle da biliardo tendono a rallentare, ma questo
avviene a causa dell'attrito con il tavolo e negli urti).
E' interessante notare che i processi inversi a quelli illustrati manterrebbero comunque
costante lenergia. Il corpo freddo potrebbe raffreddarsi ancora di più
andando a scaldare ulteriormente il corpo già caldo, ma in maniera da rispettare il
bilancio energetico. E le molecole non cambierebbero la loro energia complessiva se
le particelle di profumo tornassero tutte allinterno della boccetta. Tuttavia,
benché i processi inversi non siano vietati dal primo principio, essi non si verificano
mai. Cosa lo impedisce? I fisici hanno individuato una grandezza, lentropia,
che caratterizza i sistemi fisici - ad esempio un gas - ed hanno stabilito il secondo
principio della termodinamica, secondo cui un sistema fisico isolato reale è irreversibile,
ovvero evolve sempre in maniera tale da aumentare la propria entropia.
Al pari di altre quantità macroscopiche caratterizzanti un sistema termodinamico, quali
ad esempio la temperatura o la pressione, anche lentropia può essere interpretata
in termini del comportamento degli atomi che lo costituiscono. Abbiamo già detto
che la temperatura è legata allenergia cinetica del moto di agitazione termica.
La pressione che un gas esercita sulle pareti del contenitore in cui è rinchiuso
è dovuta allazione di "bombardamento" prodotto dalle molecole su tali
pareti, ed è tanto maggiore quanto maggiori sono la temperatura (perché lenergia
del bombardamento è maggiore) e la densità (perché il numero di bombardamenti al
secondo è maggiore).
Lentropia risulta essere meno intuitiva delle due grandezze precedenti, ed anche la
valutazione del suo cambiamento durante levoluzione di un sistema fisico risulta
essere più complicata. Tuttavia possiamo dire che essa è una misura della tendenza
della natura allo "sparpagliamento". Nellesempio dei due corpi
inizialmente a diversa temperatura, lenergia termica, in principio più concentrata
in uno dei due, finisce con il diffondersi uniformemente in entrambi. Analogamente,
le molecole di profumo tendono a distribuirsi sempre più disordinatamente. In entrambi i
casi lentropia aumenta.
Naturalmente è esperienza comune che, mettendo un oggetto in frigorifero, lo si può
portare a temperatura inferiore a quella dellambiente circostante, diminuendone
così lentropia. Questo tuttavia non contraddice il secondo principio.
Esso infatti è valido per un sistema isolato, ovvero un sistema che non scambia
massa ed energia con lambiente circostante. Al contrario, il frigorifero deve
ricevere energia elettrica per poter funzionare. Possiamo pensare di inglobare nel
sistema anche la batteria a cui immaginiamo che il frigorifero sia collegato: a questo
punto la cucina contenente il frigorifero più la batteria rappresenta un sistema isolato.
In questo caso nella cucina ritroviamo il calore estratto dallinterno del
frigorifero più il calore prodotto dal motore del frigorifero stesso.
Dunque, riusciamo a diminuire il disordine nel moto degli atomi che compongono
loggetto posto nel frigorifero a patto di aumentare quello delle molecole
dellaria nella cucina; questo aumento è superiore alla diminuzione allinterno
del frigorifero, e il risultato netto è un aumento dellentropia allinterno
della cucina, in conformità al secondo principio della termodinamica. Analogamente,
è possibile comprimere un gas in un volume limitato tramite una pompa, ma la diminuzione
di entropia del gas si accompagna alla produzione di entropia dovuta alla pompa stessa, e
si verifica un saldo netto positivo.
Il secondo principio ci dice in quale direzione evolve un sistema fisico, ma non ci
dice perché. Sono stati fatti tentativi di ricondurre lirreversibilità del
comportamento di un sistema fisico al comportamento dei suoi atomi costituenti. Ludwig
Boltzmann (1844-1906) ritenne di aver individuato lorigine
dellirreversibilità nelle proprietà statistiche del colossale numero di atomi
componenti un sistema fisico macroscopico.
Consideriamo, ad esempio, ancora il caso del profumo che evapora. Abbiamo detto che
le molecole si diffondono a causa degli urti reciproci. Ora, se fissiamo
lattenzione su una coppia di "palline" che urtano, vediamo che prima si
avvicinano, poi si toccano, ed infine si allontanano. Se immaginiamo di filmare
lurto e di mandare il filmato al contrario, vedremo ancora la stessa sequenza di
eventi e non siamo in grado di dire se stiamo vedendo il film nel verso giusto od al
contrario. Se però filmiamo le molecole nel loro insieme ci accorgiamo subito se la
proiezione avviene al contrario giacché in questo caso il profumo torna nella boccetta, e
questo ci appare assurdo. In altri termini, le collisioni tra due particelle sono
reversibili, ma linsieme di tutte le collisioni dà luogo ad un fenomeno
irreversibile come la diffusione.
Da dove nasce dunque lirreversibilità? Secondo Boltzmann dal calcolo delle
probabilità.
Se abbiamo due dadi, il 2 può essere ottenuto solo per una disposizione dei dadi in cui
entrambi mostrino il numero 1, mentre il 7 può essere ottenuto in 6 disposizioni diverse
[(1,6),(2,5),(3,4),(4,3),(5,2),(6,1)]. Dunque la configurazione 7 è sei volte più
probabile della configurazione 2.
Se avessimo 1019 dadi (tanti quante le molecole di aria in un centimetro cubo)
il valore più probabile sarebbe talmente più probabile da essere pressoché certi della
sua realizzazione dopo un lancio. Dunque le molecole di profumo si diffondono per
raggiungere la loro disposizione più probabile, mentre è straordinariamente improbabile
che le molecole possano tornare spontaneamente nella boccetta.
Fin dal suo primo apparire, la spiegazione di Boltzmann suscitò consensi e critiche. I
suoi oppositori contestarono che questa spiegazione potesse avere carattere generale.
In effetti, la descrizione statistica di un insieme di molecole deve tenere conto
non solo della distribuzione delle posizioni, ma anche delle velocità.
Supponiamo di attendere che la diffusione del profumo si completi fin quando le molecole
occupano tutta la stanza. Immaginiamo a questo punto di invertire la velocità di
tutte le molecole. Fatalmente esse ripercorreranno al contrario le loro traiettorie
fino a tornare nella boccetta. Dunque, al termine della diffusione la distribuzione
delle molecole è solo apparentemente più probabile: in realtà la distribuzione di
velocità è proprio quella "giusta" per far sì che le molecole tornino nella
boccetta. Questa distribuzione è assai poco probabile, in quanto una distribuzione
di velocità presa a caso ben difficilmente permetterà alle molecole di profumo di
tornare nella boccetta. Pertanto il sistema non evolve verso distribuzioni più probabili.
Se inizialmente la distribuzione spaziale delle molecole - tutte concentrate
allinterno della boccetta - risulta improbabile, alla fine la distribuzione spaziale
appare più probabile, ma è associata ad una distribuzione di velocità assai
improbabile.
Lentropia non cresce ma rimane costante.
Per aggirare questo ostacolo si è fatto riferimento alla forza di gravità che pervade
luniverso. In effetti nessun sistema è realmente isolato, giacché non
cè modo di schermarsi dalla gravità dei corpi esterni al sistema. Ad
esempio, è stato calcolato che il cambiamento di potenziale gravitazionale prodotto
spostando di un centimetro un grammo di materia posto alla distanza di Sirio può alterare
sostanzialmente, nel corso di un microsecondo, lo stato microscopico di un volume
microscopico di gas.
Linevitabile interazione tra le molecole di profumo nella stanza e il resto
delluniverso distrugge le correlazioni tra le velocità. Pertanto, quando, a
diffusione avvenuta, si invertissero le velocità, il gas rimarrebbe diffuso e non
tornerebbe a concentrarsi nella boccetta. Sarebbe questa lorigine
dellirreversibilità e la giustificazione del secondo principio.
Naturalmente ci si può chiedere quale sia la validità del secondo principio applicato
alluniverso nel suo insieme il quale, ovviamente, non risente di perturbazioni
"esterne".
Simili problematiche possono venire evitate se si adotta il punto di vista di alcuni
autori che fanno risalire lorigine dellirreversibilità alle leggi della
meccanica quantistica. Questultima è, infatti, la descrizione più naturale
per i fenomeni atomici. Gli urti tra le molecole del gas e tra queste e gli atomi
delle pareti sono soggetti al principio di indeterminazione, che abbiamo trattato
in queste pagine nel numero scorso. Secondo tale principio la posizione e la velocità di
una particella non possono essere note simultaneamente con infinita precisione.
Questa incertezza distruggerebbe le relazioni tra le velocità delle particelle, dando
origine allirreversibilità.
Come si vede, la validità del secondo principio della termodinamica continua a
riposare su basi empiriche, mentre lorigine profonda dellirreversibilità
rimane ancora inspiegata.