Consideriamo un semplice
apparato composto da un laser posto in un punto A che ad
un certo istante invia un raggio luminoso verso un punto B
dove è posizionato uno specchio che rinvia il raggio di nuovo in
A.
Supponiamo che questo dispositivo si trovi all’interno di un treno che si muove a velocità v rispetto ai binari. Il laser è posto sul pavimento e dirige il fascio luminoso verso il soffitto dove si trova lo specchio ad una distanza AB=. Per un osservatore che viaggia nel treno il tempo necessario all’impulso luminoso per tornare in A è dato da =2/c. Per un osservatore fermo sul bordo dei binari la traiettoria del raggio luminoso è diversa. Il raggio infatti segue il percorso AB1=ct' colpendo lo specchio ad un tempo t' durante il quale quest’ultimo si è spostato fino ad un punto B1 tale per cui BB1=vt'. Per il teorema di Pitagora si ha c2t'2 = 2 +v2t'2, e il tempo t necessario alla luce per tornare in A2 (dove è giunto il laser nel frattempo) si può scrivere come t = 2t' = 2 / c , con =1/ Pertanto si ottiene t = , che sta ad indicare che un orologio fermo rispetto ai binari corre più velocemente rispetto ad un orologio all’interno del treno di un fattore tanto maggiore quanto più v è vicina a c. Le abituali velocità raggiunte nella vita quotidiana sono trascurabili rispetto alla velocità della luce, per cui si ha v/c<<1 e ~1; gli effetti relativistici sono trascurabili ed il tempo scorre alla stessa maniera in tutti i sistemi di riferimento. Poniamo ora il dispositivo laser +
specchio orizzontalmente, con lo specchio posizionato verso la testa del
treno, e chiediamoci quanto vale, per un osservatore fermo sul bordo dei
binari, la distanza L tra specchio e laser che, per l’osservatore
nel treno, vale .
È importante sottolineare che i risultati esposti sono stati ottenuti sulla base dell’ipotesi che la velocità della luce abbia lo stesso valore c sia per l’osservatore sul treno che per quello sul bordo dei binari.
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