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Perchè il cielo è blu?
Annibale D'Ercole
Osservatorio
Astronomico - Bologna
Se poniamo un elettrone in
un punto dello spazio attraversato da un’onda elettromagnetica, questo
elettrone comincerà ad oscillare "su e giù" rispetto alla posizione
iniziale in risposta al campo elettrico oscillante dell’onda, proprio come
farebbe un sughero galleggiante sull’acqua quando è investito da un’onda.
dove c è la velocità della luce, e
la carica dell’elettrone ed a la sua accelerazione. Se però l’elettrone non è libero, ma posto
in un atomo (come accade nell’atmosfera), le cose vanno diversamente.
In questo caso l’elettrone (negativo) è legato al nucleo atomico (positivo)
tramite una forza elettrica e, per quel che concerne le argomentazioni che
seguono, il suo moto può essere assimilato a quello di una molla: l’elettrone
oscilla rispetto al nucleo, così come l’estremità di una molla oscilla
rispetto alla sua posizione di equilibrio. Consideriamo una pallina di massa m posta
all’estremità di una molla e tendiamo la molla stessa spostando la pallina
fino ad una distanza x dalla posizione di equilibrio. Fm = - k x La costante k è una
caratteristica della molla (dà una misura della sua elasticità) ed il segno
negativo sta ad indicare che la forza è sempre indirizzata in senso opposto
allo spostamento. Infatti, quando si tende la molla c’è uno spostamento
positivo della pallina su cui la molla esercita una forza di richiamo in
senso opposto; se invece comprimiamo la molla lo spostamento è negativo e la
molla spinge la pallina di nuovo in senso opposto. F = m a Dall’uguaglianza di questa espressione con
quella data più sopra (F = Fm), otteniamo per
l’accelerazione la formula a = - ( k
/ m ) x Se ora lasciamo andare la molla, la
pallina posta alla sua estremità oscillerà avanti e indietro rispetto alla
sua posizione di equilibrio in un intervallo –D < x < D, dove
D è l’estensione massima dell’estremità della molla dalla posizione di
equilibrio (l’estensione a cui abbiamo sottoposto la molla inizialmente).
In conclusione, si può dimostrare che
l’accelerazione a cui è sottoposta la pallina dopo che si è
"stuzzicata" la molla è
Dunque, il sistema molla+pallina non
esegue vibrazioni casuali, ma oscilla ad una ben precisa frequenza o, caratteristica del sistema
(dipende dalla elasticità della molla e dalla massa della pallina). Possiamo ora tornare al nostro atomo e al
problema di come esso reagisce una volta investito da un’onda
elettromagnetica di data frequenza. E ( t ) = Emax
cos ( t ) dove = 2 , ed Emax
è la massima intensità raggiunta dal campo elettrico. a = - o2 x + ( Emax /
m ) cos ( t ) dove ora m rappresenta la massa
dell’elettrone e o la sua frequenza caratteristica. Questa
equazione rappresenta un’oscillazione forzata, ed ovviamente coincide
con l’equazione dell’oscillatore armonico in assenza di forze esterne (Fe
= 0).
Dunque, l’elettrone
"intrappolato" nel campo elettrico oscillante della radiazione
incidente è forzato ad oscillare con la stessa frequenza di quest’ultima
anziché con la propria. Inoltre, ed è questo il punto importante,
l’accelerazione massima a cui è sottoposto l’elettrone dipende sia
da che da o. Se l’elettrone viene colpito da un’onda
elettromagnetica di frequenza simile a quella propria di oscillazione ( ~ o),
x assume valori vicini
all’unità; il denominatore nella formula precedente diventa piccolo e
l’elettrone subisce un’accelerazione elevata riemettendo (diffondendo) la
radiazione in tutte le direzioni. In conclusione, contrariamente al Thompson
scattering che è indipendente dalla frequenza, gli atomi diffondono più
efficacemente la radiazione con frequenza vicina a quella loro propria di
oscillazione, mentre risultano “trasparenti” alle onde di frequenza diversa.
Questa diffusione selettiva è detta Rayleigh scattering e dà la
spiegazione del colore blu del cielo. Le molecole che compongono l’atmosfera
hanno frequenze proprie grandi rispetto a quelle della luce visibile (x >>1);
dal momento che la radiazione che percepiamo come blu ha una frequenza doppia
rispetto al rosso, la luce blu è diffusa molto più efficacemente. Dunque la
luce blu ci arriva da ogni direzione, e noi vediamo il cielo blu.
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